Lavoratori “invisibili”

di | 22/10/2022

Abbiamo ricevuto questa email da un nostro socio che volentieri divulghiamo.

Gentile Presidente,
desideravo che lei venisse a conoscenza di un’ingiustizia che colpisce alcune persone straniere residenti in Alto Adige.
Sono una persona disabile che necessita di assistenza continua. La mia attuale badante convivente, nonostante abbia un regolare contratto e nonostante svolga con continuità il suo lavoro e sia ospite da mesi presso la mia abitazione, per l’anagrafe del Comune è “inesistente”.
Per lei non è possibile l’iscrizione all’anagrafe in quanto risulta, ormai da quasi un anno, “in attesa del permesso di soggiorno” e di conseguenza l’Anagrafe “rifiuta” la sua residenza fino a quando non riceverà materialmente la card del permesso di soggiorno.
I tempi richiesti dalle Questure per il rilascio dei permessi di soggiorno sono sempre più lunghi, nel frattempo però le persone straniere – come la mia badante – continuano a lavorare regolarmente ed a versare i contributi INPS senza però potersi iscrivere all’anagrafe per ottenere il documento d’identità, ma soprattutto si vedono negata anche la possibilità di iscriversi al sistema sanitario. La mia badante infatti non può scegliere un medico di base, almeno fino a quando non risulterà residente.
Inoltre segnalo anche la mia difficoltà nella gestione dello smaltimento dei rifiuti urbani: la lavoratrice, non facendo parte del mio nucleo familiare e non essendo essendo iscritta all’anagrafe, non può stipulare un contratto per l’Igiene Urbana e di conseguenza è costretta a smaltire i rifiuti a “mio nome” (nonostante il mio contratto non lo preveda).
Infine, il medesimo problema si ripresenta con l’”anagrafe condominiale”.
Certo di un suo interessamento le porgo cordiali saluti.